
CSSM

CENTRO STUDI PER SINDROMI METABOLICHE
E RIABILITAZIONE ALIMENTARE
responsabile dott.ssa Elisa OCCHINERI
Epidemiologa-Biologa Nutrizionista
collab.ri Dott.ssa Roberta GIORDANO
Dott.ssa Desirè TREVISI
Dott.ssa Sabrina DE MARCO

...innovazione, tecnologia ed eccellenza nel campo della nutrizione
Clicca sulla pagina Facebook
Bambini e ragazzi in età scolare
Durante i primissimi anni di vita l’alimentazione del bambino viene seguita e regolata dal pediatra. È però anche necessario che i genitori siano consapevoli delle necessità nutrizionali del bambino e quindi rispettino le indicazioni ricevute. Una giusta alimentazione in questa fase della vita è essenziale per una normale crescita, per lo sviluppo e per lo svolgimento delle varie attività.
Per i bambini e i ragazzi è difficile coprire i propri fabbisogni con i soli tre pasti principali; è quindi opportuno fornire loro anche due merende, che concorrano a far fronte alle particolari esigenze in calorie e in principi nutritivi tipiche di queste età, ma che comunque siano di entità moderata per non compromettere l’appetito nel pasto successivo. Particolarmente importante è assicurare le giuste quantità di proteine,di vitamine (soprattutto la C, la D e il complesso B) e di sali minerali (soprattutto calcio, ferro e iodio).
Le abitudini alimentari acquisite da giovani spesso persistono nel tempo: è perciò importante insegnare ai ragazzi fin dalla più tenera età come ottenere il meglio dai cibi che abbiamo a disposizione.
Durante l' adolescenza si va incontro a una crescita particolarmente rapida, e quindi necessita di bisogni in energia e nutrienti molto elevati, soprattutto riguardo alle proteine,al ferro, al calcio e alle vitamine A, C e D. Un’attenzione speciale va posta alle ragazze adolescenti, le quali hanno bisogno di essere ben alimentate sia per lo sviluppo tipico di questa fase della vita che per i futuri stress della gravidanza. Ad esempio, nelle adolescenti il fabbisogno in ferro e quello in calcio aumenta rapidamente fino ai livelli dell’adulto: una loro insufficiente copertura potrebbe comportare il rischio della comparsa di anemie da carenza di ferro e di una ridotta mineralizzazione dello scheletro, tale da rendere precoce e più grave l’osteoporosi dell’età matura.
Per migliorare l’aspettativa e la qualità di vita, è necessario, quindi, promuovere una sana ed equilibrata nutrizione,uno stile di vita attivo e la pratica regolare di attività fisica. Una corretta nutrizione per chi pratica sport è finalizzata a ottenere un effetto positivo indiretto, preservando la salute dell’individuo e ottimizzando le condizioni metaboliche per lo svolgimento dell’attività. In un' alimentazione sana, varia ed equilibrata, appare un evidente controsenso l’assunzione sistematica dei cosiddetti junk food (cibi spazzatura) contenenti cospicue quantità di grassi saturi, grassi idrogenati, conservanti e carboidrati a elevato indice glicemico, sostanze che sappiamo essere fra i principali responsabili di insorgenza di obesità e aumentato rischio cardiovascolare.
Per i soggetti sedentari che praticano attività sportiva organizzata sarà sufficiente il regime dietetico consigliato ai loro coetanei; mentre un incremento alimentare può essere preso in considerazione solo per i soggetti con uno stile di vita attivo e nei giorni di allenamento impegnativo ma comunque non paragonabile a quello dei coetanei agonisti, per i quali l’aumento delle porzioni potrebbe essere più significativo.
Una delle peculiarità della nutrizione sportiva è che la composizione e la tempistica di assunzione dei pasti devono essere modulate tenendo conto dell’orario di allenamento o gara. Ciò al fine di ottimizzare i processi digestivi e le condizioni metaboliche per lo svolgimento dell’attività e di fornire i substrati più idonei a un ottimale “recupero” muscolare dopo la stessa.
-
Prima dell' attività fisica: è opportuno organizzarsi a seconda dell’orario di allenamento, prestando ovviamente particolare attenzione alla digeribilità del pasto e al suo indice glicemico, sia per giungere all’allenamento con livelli di glicemia ottimali, sia per evitare brusche impennate reattive dell’insulinemia che andrebbero a inibire l’utilizzo dei grassi come fonte di energia.
-
Durante l' attività fisica: allo scopo di mantenere stabile la glicemia e ottenere una idonea idratazione, si possono assumere piccole dosi ripetute di bevande sportive e, in caso di impegni continuativi di molte ore, anche piccole quantità di alimenti solidi facilmente digeribili, quali frutta, marmellata e fette biscottate.
-
Dopo l' attività sportiva: subito dopo l’attività sportiva è prioritario reintegrare le perdite di acqua e di sali minerali, prima di consumare il pasto principale o lo spuntino previsti per l’ora.
La corretta alimentazione dei bambini e degli adolescenti che praticano sport riveste, quindi, un ruolo fondamentale nel garantire benessere psico-fisico ed evitare errori nutrizionali. Risulta fondamentale impostare una seria educazione alimentare finalizzata a ottimizzare una dieta per ragazzi spesso ipernutriti e sedentari.
Linee guida per una sana alimentazione italiana, INRAN (revisione 2003)
Domenico Meleleo, Claudio Pecorella, Carmine Orlandi, Nutrizione e attività fisica in etàscolare: linee guida, Rivista della Società Italiana di Medicina Generale, 2011
