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L'approccio di cura utilizzato dalla nostra struttura vuole partire dalla considerazione fondamentale che dietro e dentro una massa corporea modificata dall'eccesso o dal difetto di peso, si dipanano tante storie di vita, tipologie di relazioni, emozioni, pensieri, così diversi tra loro ed unici, che sarebbe impossibile e riduttivo catalogarli all'interno di standard descrittivi o di cura, nè tantomeno farne scaturire terapie standardizzate.

Il percorso proposto dalla nostra struttura vuole essere una possibilità, una risorsa, una risposta, un accoglimento di tutto questo, che riteniamo parte integrante e fondamentale di un trattamento dell'obesità e dei disturbi alimentari.

 

 

La risposta, pertanto, non consiste in una soluzione pronta e uguale per tutti, ma consiste in un percorso personalizzato dove il soggetto è accompagnato in maniera professionale, coinvolta, costante e motivata, fino a raggiungere un suo stato di benessere fisico e psichico.

 

 

Il centro pone particolare attenzione agli stati fisiologici maggiormente esposti a disturbi nutrizionali...

  • ACCRESCIMENTO

  • GRAVIDANZA

  • ALLATTAMENTO

  • CLIMATERIO

 

 

 

 

...e agli stati patologici di interesse nutrizionale:

  • MALNUTRIZIONE NEL PAZIENTE OBESO, SOVRAPPESO, NORMOPESO E SOTTOPESO

  • DISTURBI DELL'APPARATO DIGERENTE

  • PATOLOGIE AUTOIMMUNI

  • MALATTIE CARDIOVASCOLARI

  • TUMORI

  • OBESITA'

  • SINDROME METABOLICA

  • DIABETE

  • DISFUNZIONI DELLA TIROIDE

  • DISLIPIDEMIE

  • STEATOSI EPATICA

  • PATOLOGIE DELL'APPARATO RIPRODUTTORE

  • INTOLLERANZE E ALLERGIE ALIMENTARI

  • MORBO DI CROHN

 

I pensieri che sabotano la perdita di peso
 

L'alimentazione e l'attività fisica sono influenzate non solo da meccanismi omeostatici biologici e dalla disponibilità di cibo nell'ambiente, ma anche dalle assunzioni, attitudini, regole e pensieri dell'individuo. 

I pensieri che ostacolano la perdita di peso, chiamati anche pensieri sabotatori, sono definiti in questo modo perché portano ad assumere comportamenti che sabotano il tentativo di dimagrimento. In genere sono automatici e la persona che li fa spesso non se ne rende conto. I più comuni pensieri sabotatori sono gli autoingannni, che si possono facilmente identificare perché tendono a iniziare con la frase: "Mangio perchè...". Le ragioni per giustificare il mangiare in eccesso sono molteplici, ma tutte in genere ottengono l'effetto di sabotare il proprio tentativo di perdere peso. Ecco alcuni esempi: "Mangio perché sono stressato, stanco, annoiato, triste, arrabbiato", "Mangio perché il cibo è l'unico piacere che mi rimane nella vita". Con i pensieri di autocritica (per esempio: "Non ho forza di volontà", "Non ho controllo", "Mi faccio schifo") l'individuo, per evitare di criticarsi, non si pone più l'obiettivo di seguire la dieta. Medesimo risultato per coloro i quali tendono a fare predizioni negative - "Non riuscirò mai a perdere peso", "Anche se non mangio niente ingrasso lo stesso" - che non si basano su prove, ma sono considerate vere da chi le fa. Infine in alcuni individui, quando cercano di dimagrire, ricorrono i pensieri di ingiustizia: "Non è giusto che io stia a dieta perché gli altri non sono a dieta", "Non è giusto che io debba stare a dieta perché gli altri possono mangiare tutto quello che vogliono senza ingrassare"; anche in questo caso il risultato può essere l'abbandono del tentativo di perdere peso. 

Nella pratica clinica cerchiamo di aiutare il paziente a identificare i pensieri sabotatori istruendolo a porsi, ogni volta che non rispetta le raccomandazioni dietetiche, la seguente domanda: "Che cosa mi è passato per la mente prima di mangiare in eccesso?". Nella maggior parte dei casi si tratta di una delle quattro categorie di pensiero sopra descritte. Una volta identificato, il paziente è incoraggiato a rivedere l'evidenza del pensiero sabotatore e a trovare una prospettiva alternativa più funzionale all'obiettivo di perdere peso. Con la pratica il paziente può imparare a identificare un pensiero che sabota la perdita di peso prima di mangiare in eccesso e ad adottare comportamenti dettati da pensieri alternativi più razionali e funzionali.

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