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CENTRO STUDI PER SINDROMI METABOLICHE
E RIABILITAZIONE ALIMENTARE
responsabile dott.ssa Elisa OCCHINERI
Epidemiologa-Biologa Nutrizionista
collab.ri Dott.ssa Roberta GIORDANO
Dott.ssa Desirè TREVISI
Dott.ssa Sabrina DE MARCO

...innovazione, tecnologia ed eccellenza nel campo della nutrizione
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Alimentazione nell'anziano
Una corretta alimentazione influisce sempre positivamente sullo stato di salute e quindi sulla qualità della vita; ciò vale in particolare per gli anziani, che, in ragione degli invetabili cambiamenti correlati all'età, hanno particolari esigenze nutrizionali.
L'invecchiamento comporta:
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diminuzione del metabolismo basale e del fabbisogno energetico giornaliero.
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Modificazione dei compartimenti corporei, con riduzione della massa magra e dell'acqua totale ed aumento della massa grassa; ciò determina una riduzione del metabolismo basale di circa il 13%. La sua diminuzione è legata alla limitazione dell'attività fisica svolta dall'anziano, soprattutto dopo i 75 anni.
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Riduzione della funzionalità di organi e apparati con conseguente riduzione delle capacità di digestione e di assorbimento dei macro e micronutriti.
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Alterazione del gusto e della sensazione di sete.
Le Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana raccomandano i seguenti apporti calorici giornalieri (età-correlati):
FABBISOGNO DI LIQUIDI
E' caratteristica comune, negli anziani, una diminuzione del senso della sete con costante pericolo di disidratazione. L'equilibrio idrico è molto importante per il benessere dell'anziano e richiede un attento controllo soprattutto negli stati di malattia. Il bilancio idrico deve essere valutato con attenzione nei soggetti che utilizzano diuretici in terapia.
FABBISOGNO PROTEICO
La raccomandazione dei LARN è di 0,8-1 g/Kg/die poichè nell'anziano vi è un monor utilizzo della quota proteica per problemi di funzionalità digestiva e metabolica.
Una riduzione protratta della quota proteica può portare ad esempio ad anemie e diminuzione delle capacità difensive del sistema immunitario; la carenza prolungata di proteine nobili (contenute soprattutto negli alimenti di origine animale) può inoltre indurre carenze minerali, quali ferro e zinco. E' tuttavia sufficiente la presenza nell'alimentazione di carni magre, pesce e legumi per evitare carenze di folati e vitamina B12.
FABBISOGNO LIPIDICO
I lipidi devono coprire il 25-30% delle calorie giornaliere, con netta prevalenza per gli acidi grassi monoinsaturi, quindi sono da preferire olio d'oliva e pesce; sconsigliati gli alimenti ricchi di acidi grassi trans (margarina). L'apporto di colesterolo esogeno dovrebbe essere inferiore a 300 mg/die.
Per ottenere un apporto lipidico equilibrato è necessario cercare di rispettare le seguenti regole:
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scegliere alimenti con un modesto contenuto di grassi e colesterolo;
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preferire condimenti vegetali in particolare olio extravergine d'oliva;
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orientarsi verso alcune cotture (quali al forno, a vapore o ai ferri) che richiedono un modesto impiego di grassi ed aggiunta del condimento a crudo, in modo da assicurare la massima digeribilità.
FABBISOGNO DI CARBOIDRATI
Devono coprire circa il 50-60% delle calorie giornaliere con preferenza per quelli complessi (pasta, riso, pane, cereali, legumi) che vengono assorbiti lentamente senza squilibrare la glicemia e in misura minore quelli semplici, quali quelli della frutta fesca. E' importante ricordare che un quantitativo adeguato di carboidrati è indispensabile per consentire l'utilizzazione ottimale di tutti i principi nutritivi ed in particolare delle proteine. Per questo motivo ogni pasto, anche quando è utilizzato il "piatto unico", deve sempre comprendere una combinazione di carboidrati, proteine ed una piccola quantità di grassi.
Di fondamentale importanza è l'assunzione di fibre, contenute principalmente nella verdura, nei legumi e nella frutta, in quanto agiscono positivamente sul tratto gastro-intestinalme riducendo il tasso di malattie cardiovascolari e tumori.
M. Scotto, M. Modenesi, Alimentazione nella terza età
